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Luigi XVII (Luigi Carlo di Borbone, duca di Normandia e Delfino di Francia), ritratto nel 1792, tre anni prima della morte, da Alexandre Kucharsky.

Naturalmente, una lunga serie di esaltati si farà avanti dichiarando di essere Luigi XVII, nella speranza di  vedersi assegnare il trono. E Martin, il 28 settembre 1833, riconoscerà pubblicamente come il vero Luigi XVII il signor Karl Wilhelm Naundorff, un orologiaio prussiano, che non parla nemmeno il francese. 

Martin stesso conferma, in una lettera privata del 20 ottobre 1833 all'amico ultrarealista visconte Sosthènes de La Rochefoucauld: "È la stessa persona che ho visto in una visione con diversi sovrani" [Mémoires de M. le Vicomte de Larochefoucauld, aide-de-camp du feu Roi Charles X (1814 à 1836), vol. V, Allardin, 1837, p. 83].

 

In seguito, anche Naundorff dirà di avere apparizioni angeliche e nel 1840 (presentandosi, a pagina 1, come "Carlo-Luigi, duca di Normandia") farà pubblicare al proprio segretario, Charles de Cosson, il libro Révélations sur les erreurs de l'Ancien Testament, contenente le "rivelazioni" che asserirà di aver ricevuto in merito agli errori dell'Antico Testamento e (in un secondo tomo) al ritorno sulla terra del re Salomone.

 

 

Ma qual è il motivo per cui Thomas Martin volle associare un segreto alla sua inventata apparizione?  

Continua nella parte 4: Perché il legame tra "segreti" e "apparizioni" è nato proprio in Francia? 

Marco Corvaglia

Pagina pubblicata il 28 luglio 2022. Aggiornata il 22 agosto 2022 

Copyright © Marco Corvaglia. Riproduzione riservata

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