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A proposito di Maria Valtorta: rettifica per una fonte qualificata ma imprecisa

di Marco Corvaglia

Copertina del libro "A Still Small Voice"

Nel luglio 2010 ho pubblicato questa rettifica (l'unica che, in tutti questi anni, ho dovuto fare in relazione ai miei scritti: due libri su Medjugorje e il presente sito, online dal 2008), a proposito di una notizia presente solo nella prima edizione del libro Medjugorje: è tutto falso (2007).

 

 

 Il Poema dell’Uomo-Dio fu scritto negli anni Quaranta del ventesimo secolo da un'autoproclamata mistica di nome Maria Valtorta. L’opera fu posta nel 1959 nell'Indice dei Libri Proibiti della Chiesa cattolica, ma nel 1982 ricevette una esplicita approvazione da parte della Gospa (Madonna di Medjugorje), a seguito di una domanda che la "veggente" Marija asserì di averle posto in proposito.

Ebbene, nel 1992 fu pubblicato un libro del noto scrittore padre Benedict Groeschel, intitolato A Still, Small Voice: A Practical Guide on Reported Revelations (edito, con Nihil Obstat ed Imprimatur dell'Arcidiocesi di New York, dalla casa editrice Ignatius Press). In esso, a pagina 58, nella nota numero 10, si cita correttamente una lettera (prot. 144/58) inviata il 31 gennaio 1985 dall’allora cardinal Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, all’Arcivescovo di Genova, Giuseppe Siri.

 

 

Nella lettera il cardinale conferma, in riferimento al Poema dell'Uomo-Dio di Maria Valtorta, che “effettivamente l’Opera in parola fu posta all’Indice il 16 dicembre 1959 e definita da L’Osservatore Romano del 6 gennaio 1960 'vita di Gesù malamente romanzata' ”.

Il cardinale aggiunge:

 

Sempre su L’Osservatore Romano (15 giugno 1966) si fece presente quanto pubblicato su A.A.S. [nota: Acta Apostolicae Sedis] (1966): che, benché abolito, l’Index conserva 'tutto il suo valore morale', per cui non si ritiene opportuna la diffusione e la raccomandazione di un’Opera la cui condanna non fu presa alla leggera ma dopo ponderate valutazioni al fine di neutralizzare i danni che tale pubblicazione può arrecare ai fedeli più sprovveduti.

Poi, però, come si può vedere dall'immagine di seguito riportata, padre Benedict Groeschel attribuisce al cardinale anche le seguenti parole (qui riportate in traduzione italiana):

 

[Il poema dell’Uomo-Dio è già stato] esaminato scientificamente e collocato in una ben nota categoria di malattie mentali […] Gli elementi introdotti nella seconda edizione non cambiano la natura dell’opera, che è costituita da una montagna di puerilità, fantasie, falsità storiche ed esegetiche, diluite in un’atmosfera sottilmente sensuale, a causa di uno stuolo di donne al seguito di Gesù. Nel complesso si tratta di un cumulo di elementi pseudoreligiosi. Pertanto, anche per la seconda edizione, il giudizio di condanna da parte della Chiesa rimane valido.


Pagina 58 del libro di padre Groeschler

Nell'immagine, la pagina 58, con la nota 10, del libro A Still, Small Voice di p. Benedict Groeschel

 


Altri autori, come E. Michael Jones nel suo Medjugorje: The Untold Story (Fidelity Press, South Bend 1993), a pagina 128, ed il sottoscritto, solo e unicamente nella prima edizione (non più in commercio) del libro Medjugorje: è tutto falso (2007), con tutti gli opportuni riferimenti circa la fonte in nota, hanno in passato fatto riferimento a quanto pubblicato da padre Groeschel, su cui è necessaria una precisazione.

 


Si è in seguito potuto appurare quanto segue: la prima fonte a citare le frasi appena riportate era stato padre Philip Pavich, francescano statunitense di origini croate, in servizio presso la parrocchia di Medjugorje. Egli, dopo aver saputo della condanna dell’opera della Valtorta, il 4 ottobre 1991 aveva scritto una circolare (diffusa il successivo 2 febbraio 1992) destinata a tutti i Medjugorje Center del mondo, in cui in realtà citava quelle parole non attribuendole direttamente al cardinal Ratzinger (come erroneamente padre Groeschel riporterà) ma ad un articolo che - dichiara Pavich - il cardinal Ratzinger aveva considerato "sufficientemente importante da inviarlo al Cardinal Siri". In sostanza, lo avrebbe allegato alla propria lettera. Ecco il testo originale tratto dal comunicato circolare  di padre Philip Pavich:

 

 

Cardinal Ratzinger also sent a copy of an article in reference to the publication of the planned 10 volume second edition which further explained the extremely serious objections to the works. Although there is no source cited for this article, he considered it important enough to be sent to Cardinal Siri. The last paragraph of the article states that the second edition is "a vain and useless expectation: the 'phenomenon' has already been examined scientifically and placed in a well known category of mental sicknesses, and the facts added to the second edition do not change the nature of the work which evidences being a mountain of childishness, of phantasies and of historical and exegetical falsehoods, diluted in a subtly sensual atmosphere, through the presence of a flock of women in the company of Jesus. On the whole it is a heap of pseudo-religiosity. Therefore, also for the second edition the judgment of the Church to condemn it retains its validity".

[Comunicato circolare ai Medjugorje Center di padre Philip Pavich del 4 ottobre 1991]

 


Il severissimo articolo in questione (di cui Pavich ignorava la fonte) era stato pubblicato, sotto forma di comunicato della redazione e quindi non firmato, sul numero 2665, del 1° luglio 1961, della Civiltà Cattolica (rivista considerata voce semi-ufficiale della Santa Sede).

 


Naturalmente, per chi non adotta forme di "pensiero magico", i giudizi personali di un futuro papa o quelli della redazione della Civiltà Cattolica (oppure, stando alla notizia fornita da padre Pavich, quelli della Civiltà Cattolica che il futuro papa sceglie di allegare alle proprie lettere), hanno, di per sé e a priori, tutti lo stesso grado di affidabilità o di inaffidabilità.


Marco Corvaglia

Articolo depositato legalmente presso Copyright.eu

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