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Vicka, una prova pratica e una bizzarra giustificazione

di Marco Corvaglia

Vicka reagisce durante una presunta estasi

14 gennaio 1985: Vicka viene sottoposta ad una prova pratica durante un'"apparizione"

Il francescano padre Slavko Barbarić, dottore in psicologia sociale, nel 1982 aveva attestato in una sua relazione scientifica:

[I veggenti] affermano di non vedere nulla intorno a sé durante le visioni.

[Zbornil Krsni Zavicaj n. 15, 1982; ripubblicato in L. Frigerio et al., Dossier scientifico su Medjugorje, Associazione Regina della Pace, 1986, p. 122]

Vicka nell’intervista condotta nel 1983 da padre Bubalo, asseriva:

Vediamo la Madonna, e non vediamo né sentiamo niente altro.
[Janko Bubalo, Mille incontri con la Madonna. Le apparizioni di Medjugorje raccontate dalla veggente Vicka, Edizioni Messaggero di Padova, 1986, p. 54]


Ribadiva:

 

Appena noi incominciamo a pregare, sparisce quel muro e sparisce tutto il resto.
[Ivi, p. 69]

 


Insisteva:

Quando viene la Madonna io non vedo più niente e non sento più niente all’infuori di lei.
[Ivi, p. 70]


Il dottor Joyeux, scelto e chiamato da padre Laurentin, concluse i suoi esami il 29 dicembre 1984 ed affermò che nei veggenti “la percezione visiva del mondo esterno scompare” [H. Joyeux, R. Laurentin, Scientific and Medical Studies on the Apparitions at Medjugorje, Veritas, 1987, p. 8], anche se nel dossier che sarà pubblicato non si trova alcuna prova in questo senso, in quanto ci si basa su una semplice affermazione, del 7 ottobre 1984, di Marija e Ivanka, non verificata scientificamente:

Test dello schermo per Ivanka e Marija, consistito nel porre un cartoncino davanti ai loro occhi durante l’estasi. [...] Dopo l’estasi hanno detto che la loro visione della Madonna non è stata impedita e non hanno visto il cartoncino davanti a loro.
[Joyeux, Laurentin, op. cit., pp. 64-65]


Fatte queste premesse vediamo cosa accadde allora il 14 gennaio 1985.

 


Quel giorno è presente all’apparizione Jean-Louis Martin.

 


Da nove mesi, Jean-Louis, un giovane francese animato da un forte desiderio di spiritualità, aveva lasciato un ottimo lavoro in Francia e si era trasferito stabilmente a Medjugorje, dopo aver letto un libro scritto da un francescano del posto, Svetozar Kraljević, che lo aveva persuaso della veridicità delle apparizioni.

 


Frequentando quotidianamente i veggenti e i francescani di Medjugorje, aveva però cominciato ad avere dei seri dubbi, che lo spingeranno a condurre un innocente (ma efficace) “test” su Vicka,

 


Quel 14 gennaio 1985, come sempre, i ragazzi iniziano a pregare in piedi e, quando arriva l'"apparizione", si inginocchiano velocemente.

Jean-Louis, avvicinatosi a Vicka, porta improvvisamente il dito indice e il medio a pochi centimetri dagli occhi della veggente per constatare se reagisce.

 


La scena viene immortalata dal parapsicologo canadese Louis Bélanger, della facoltà di Teologia dell’università di Montréal, giunto in Erzegovina appositamente per studiare il fenomeno di cui tanto si parla.

 


Vediamo due versioni del filmato, entrambe con il commento di Bélanger (che mi ha gentilmente autorizzato a pubblicare i video e i testi che seguono).

 


La prima è stata trasmessa dalla televisione britannica ITV nel 1995 e la seconda dalla tv canadese Canal D nel 1996 (per i sottotitoli in italiano, selezionare nella barra dei video la relativa funzione).


Video 1

 

 

Video 2

 

 

Analizziamo anche gli eventi successivi, che i due filmati hanno documentato.

 


Nel video 2 si vede che, terminata l'"estasi", secondo consuetudine i veggenti si sono alzati e sono usciti dalla cosiddetta "cappella delle apparizioni".
Dopo la loro uscita, l'atmosfera nella stanza è tesa. Il sacerdote che, serio in volto, si avvicina a Jean-Louis è padre Slavko Barbarić.

 


Passa un quarto d'ora e, a sorpresa, Vicka rientra nella stanza, insieme a Ivica Vego [cfr. Monique de Gramont, La Dame de Medjugorje, in "Châtelaine", giugno 1985, e Frère Michel de la Sainte Trinité, Medjugorje en toute vérité, CRC, 1991, pp. 389-390] (Ivica Vego è uno dei due francescani che erano stati espulsi dall’ordine e sospesi a divinis, e che erano stati esortati dalla "apparizione", proprio tramite Vicka, a resistere e a disobbedire al loro vescovo: si vedano, sul sito della Curia di Mostar, i documenti: Supplemento alle "Informazioni" e Gli attacchi della "apparsa" di Medjugorje al vescovo diocesano Pavao Žanić).

 


La scena è presente sia nel video 1 che nel 2.

 


A questo punto Vicka, per giustificarsi, dirà che nel corso di un'apparizione precedente aveva avuto l'impressione che Gesù Bambino stesse cadendo dalle braccia della Madonna e (a quello che sembra di potersi capire) che anche stavolta si era verificata una situazione simile.

 


Innanzi tutto leggiamo il resoconto di colui che è stato storiografo "ufficiale" e maggior apologeta mondiale di Medjugorje, padre René Laurentin:

 

Padre Ivika, un giovane frate, fu incaricato di interrogare Vicka per dare (in tedesco) una spiegazione richiesta dal Dr. Bellanger (sic), un parapsicologo canadese che stava svolgendo un'inchiesta sulle apparizioni.
Tempestata di domande, Vicka spiegò che durante questa apparizione aveva avuto un momento di emozione, perché la Madonna teneva in braccio il Bambin Gesù in maniera tale che aveva timore che cadesse.
[Laurentin, La fine delle apparizioni è prossima? Recenti notizie da Medjugorje, Queriniana, 1985, pp. 37-38]


Ora osserviamo il video del momento in cui Vicka fornisce la sua "giustificazione", con l'audio originale. Si sente anche chiaramente la voce di Ivica Vego, che traduce in tedesco le parole di Vicka.
Il filmato è tratto dalla trasmissione di Rai Uno L'Arena del 28 marzo 2010, alla quale ho personalmente partecipato, portando il video in questione, per gentile concessione di Louis Bélanger.

Ecco la trascrizione delle parole di Vicka: "I ja ljepo, ja znan, evo Ivica. Ja ovde klečala, ja njega samo vidila kad san ja tek došla, ona cura onde bila, a on bio onde. Stani. On bio tu, ona cura tu bila, on bio tu. Ja ovde klečila. I kad je bi… I bila ja molila, sve normalno, ništa nisam, niti sam ja njega kasnije uopće vidila, ma niti njega, ni Pervana, nikoga! Nisan ništa vidila! Jednom kad je bilo iz životopisa, kad je Gospa pokazivala, i pokazala Isusa maloga, ali ovako je se bilo nakrivilo, znaš, ono kad joj držala Isusa, znaš. Ja sam mislila da će ispast. Ali ja nikog ovdje nisam vidila. Samo sam onda ja sebi, ono. Ali nisam uopće, ovi, maloga je pokazala. Ali nisam uopće ovi, jà. Ali vako se… ne. Ali nisam ja uopće da se ono. Samo maloga je bilo ža da ne ispane, ovako je bilo, ovako je ruku držala, i on je tu, ko da ću ga ja ufatit."

 

Vediamo ora la traduzione (più accurata di quella proposta dalla Rai con i sottotitoli):

 

Ecco, Ivica, io ero inginocchiata qui. L'ho visto (Jean-Louis) solo quando sono entrata. La ragazza (che stava con Jean-Louis) era lì e lui là. Aspetta! Lui era là. La ragazza qua. Io ero inginocchiata qui. E io stavo pregando. Dopo non ho visto niente! Né lui né Pervan, nessuno! Non ho visto nulla!
Una volta, quando la Madonna mi raccontava la sua vita, quando la Vergine mi ha mostrato Gesù Bambino, lo teneva in braccio, lui si è piegato così, mentre lei teneva Gesù. Pensavo che sarebbe caduto.
Ma non ho visto nessuno qui. Solamente, lei mi ha mostrato il bambino, piccolino. Sì, è così, avevo solo paura che il bambino cadesse. Era così. Lei teneva la mano così. E lui stava lì, come se io lo dovessi prendere.

 

Alcuni sostenitori di Medjugorje hanno hanno ipotizzato che la deconnessione estatica di Vicka non fosse totale e quindi, per questo motivo, la ragazza avrebbe visto il dito che si avvicinava improvvisamente ai suoi occhi e, di conseguenza, avrebbe reagito.

Se le cose stessero così, per quale motivo Vicka non dice allora di aver visto il dito?

Per quale motivo, cercando di giustificare l'accaduto, continua invece a ripetere, in maniera concitata: “Non ho visto niente! Né lui [Jean-Louis], né Pervan [il parroco], nessuno! Non ho visto nulla!”?

Vogliamo arrivare a dire che in quell'istante era casualmente in corso una particolarissima deconnessione, per cui Vicka ha visto il dito ma non ne ha preso coscienza (in sostanza, lo ha visto... ma non lo ha visto) e non si è accorta nemmeno di aver ritratto la testa e di aver chiuso gli occhi istintivamente per proteggersi?

Complicate ipotesi di questo tipo, non basate su nessuna evidenza oggettiva, rischiano di essere giustificazioni ad hoc, costruite su misura. Senza contare che Vicka, per giustificare l’accaduto, “rivela” poi l’oggettivamente bizzarro episodio di Gesù Bambino che le sembrava stesse cadendo dalle braccia della Madonna (non è del tutto chiaro se si riferisca solo ad un’altra occasione precedente o anche a quel giorno, ma questo cambia poco). E come mai, in relazione a quell’episodio, Vicka si è invece ben accorta di aver sobbalzato?

Ciascuno può comunque giudicare, secondo i propri parametri, quanto siano credibili e coerenti tutte queste giustificazioni di Vicka.

 

Per concludere, ricordiamo che, dopo il fatto, Vicka farà pervenire allo stesso storiografo "ufficiale", padre Laurentin, questa risposta:

Non avevo niente da dire, e non avrei detto niente di mia iniziativa, perché non avevo visto quello che fece Jean-Louis durante l'estasi; non avevo visto il suo pugno per cui non avevo niente da dire. Ma mi sono state fatte talmente tante domande su questa apparizione che io ho detto questo particolare: Gesù Bambino fra le braccia di Maria, apparentemente in posizione di cadere. So benissimo che non può accadere nulla a Gesù nella sua gloria, ma io ho avuto l'impressione che stesse per cadere.
[Laurentin, La fine delle apparizioni è prossima?, cit., p. 38]


Jean-Louis Martin andò definitivamente via da Medjugorje il giorno dopo [cfr. Laurentin, Dernières nouvelles de Medjugorje, n. 3, O.E.I.L., 1985, p. 32].

Marco Corvaglia

Pubblicato il 9 luglio 2009. Aggiornato il 4 maggio 2017

 

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