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8. La Madonna di Medjugorje dice: "Tutte le religioni sono uguali". Gli apologeti corrono ai ripari

di Marco Corvaglia

Vai alla pagina Risposte a Saverio Gaeta (Parte 1)

Copertina del libro di Saverio Gaeta

Ha da sempre suscitato molte polemiche una presunta risposta della Gospa (Madonna di Medjugorje) ad una domanda che, il 1° ottobre 1981, qualcuno fece porre alla "veggente" Vicka.

 


Il francescano Ljudevit Rupčić riporta la domanda in maniera completa:

 

Tutte le fedi sono buone? Tutte le fedi sono uguali?
[Ljudevit Rupčić, Viktor Nuić, Ancora una volta la verità su Medjugorje, Krešimir, 2003, p. 114; cfr. Tomislav Vlašić, Kronika ukazanja u župi Međugorje (Cronaca delle apparizioni della parrocchia di Medjugorje), vol. iniziale non numerato, sotto la data 1/10/1981: «1. Jesu li sve vjere dobre? Jesu li sve vjere iste?»]

 


Padre René Laurentin la riduce:

 

Domanda: - Tutte le religioni sono buone? (in croato, dobre)?
Risposta: - Tutte le religioni sono uguali (iste) davanti a Dio (Cronaca parrocchiale, p. 11).
[René Laurentin, Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje. Raccolta cronologica dei messaggi, Queriniana, 1988, p. 300. Cfr. p. 149]

 


Il messaggio continua così:

 

Dio regna su di esse come il sovrano nel suo regno. Nel mondo, non tutte le religioni sono uguali, perché la gente non si sottomette ai comandamenti di Dio. Li rifiutano e li denigrano.
[
Ivi, p. 149]

 


Per la maggior parte dei cattolici, la risposta "Tutte le religioni sono uguali davanti a Dio" è quanto meno insensata. Gli apologeti di Medjugorje hanno quindi cercato di correre ai ripari.

 


E così, nel giugno 1987, Laurentin ebbe un colloquio con Vicka:

 

R. Laurentin: - Chi ti aveva proposto la domanda: Tutte le religioni sono buone (dobre)?
Vicka: - Qualcuno mi chiese di farla, ma non mi ricordo chi.
R.L.: - I teologi vedono nella risposta un grave errore. Gesù Cristo è uguale o simile a Maometto o a Budda? E quelle religioni danno la salvezza che è in Gesù Cristo?

Vicka (per la quale i riferimenti a Maometto o a Budda sono arabo) risponde cercando di star fuori da quella nebbia:

- Se mi avesse chiesto spiegazioni subito, sarebbe stato più chiaro. Dopo molti anni, non oso interpretare di mia iniziativa. Lo lascio fare ai teologi. Pregherò perché siano illuminati. La Vergine mi ha detto che «tutte le religioni sono uguali davanti a Dio», cioè che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio...
[
Ivi, p. 303]

 


Come si vede, dopo essere stata messa di fronte alla problematicità della propria risposta, e dopo aver detto di non osare interpretare di sua iniziativa, fa esattamente questo: interpreta di sua iniziativa, dicendo una cosa che, dal punto di vista logico-linguistico, il vescovo Perić definirà "del tutto assurda" [R. Perić, Međugorske stranputice, in "Službeni vjesnik", 1/2012, p. 100. Versione italiana online: Le deviazioni di Medjugorje].

 


Tale interpretazione fu però fatta propria prima da René Laurentin e poi da Ljudevit Rupčić (vero ultrà delle apparizioni di Medjugorje), che cercarono di giustificarla su basi storico-ambientali.
 

 

Saverio Gaeta introduce le parole di Rupčić:

 

Negli anni Ottanta, quando esisteva ancora la Jugoslavia comunista, «nella lingua di questa zona il termine "fede" indica anche il popolo o nazione».
[Saverio Gaeta, 
Medjugorje. La vera storia, Edizioni San Paolo, 2020, p. 110]

 


Innanzi tutto, appare significativo che, per diversi anni, a nessuno degli apologeti locali una spiegazione del genere fosse mai venuta in mente, spontaneamente.

 


Comunque, percorriamo pure tale ipotesi. Pertanto, laddove è scritto "fedi" (o "religioni") dovremmo intendere: "persone (a qualunque religione appartengano)". In particolare, in quell'area geografica, il concetto di cattolico indicherebbe i Croati, quello di ortodosso i Serbi e quello di islamico i Bosniaci.

 


Così la risposta trasmessa da Vicka diventa ragionevole e ovvia. Il problema è che, se è ovvia la risposta, è ovvia anche la domanda.
Ed è lì la chiave di volta per cominciare a capire la debolezza della teoria: nella domanda, non nella risposta.

 


Difficile credere che qualcuno abbia davvero voluto porre la domanda: "Tutte le persone (a qualunque religione appartengano) sono uguali?"

 


O vogliamo dire che la domanda era sulle religioni, ma la Madonna ha frainteso e ha risposto sugli uomini?

 


D'altro canto, alla luce della teoria interpretativa di Rupčić (e di Vicka), la prima parte della domanda sarebbe da intendere: "Tutte le persone (a qualunque religione appartengano) sono buone?"

 


Veramente poco persuasivo.

 


Ma non basta. Come si può vedere anche dal testo di Laurentin Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje. Raccolta cronologica dei messaggi, la domanda in questione era seguita da un'altra, del tutto coerente con la prima e complementare ad una domanda sulle religioni (non sulle persone), e cioè:

 

Tutte le chiese sono uguali?
[Laurentin, Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje. Raccolta cronologica dei messaggi, cit., p. 149; cfr Vlašić, Kronika ukazanja u župi Međugorje, cit., vol. iniziale non numerato, sotto la data 1/10/1981: «2. Jesu li sve crkve iste?»]

 


È abbastanza evidente che si trattava, quindi, di un'unica domanda, articolata, secondo una logica ben precisa, in due fasi: dapprima riguardo alle diverse religioni (ad esempio, cattolicesimo, islamismo, induismo) e, poi, riguardo alle diverse chiese cristiane (cattolica, ortodossa, ecc).

 


L'aspetto divertente è che chi ha formulato la risposta (cioè la Gospa, per chi crede alle apparizioni; Vicka, per chi non ci crede) ha palesemente frainteso la domanda, rispondendo:

 

In alcune, si prega di più, in altre meno. Questo dipende dai sacerdoti che animano le preghiere, dipende anche dal potere che hanno.
[Laurentin, Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje. Raccolta cronologica dei messaggi, cit., p. 150]

 


Ha commentato il vescovo Perić:

 

Neanche qui si risponde alla domanda „ecumenica“ scritta: se tutte le chiese sono identiche, cioè se tutte le Chiese (Cattolica, Ortodosse, alcune protestanti), come comunità cristiane, sono identiche. I „veggenti“ evidentemente non l'hanno capito e rispondono a bruciapelo, intendendo le chiese come edifici, e là con gli occhi naturali e fanciulleschi vedono alcune differenze, per es. in „alcune si prega più Dio, in altre meno“ - diciamo a Medjugorje, a Mostar, a Čapljina - e questo a sua volta dipende dalla „regia“ carismatica e „potenza“ del sacerdote!
[Perić, Međugorske stranputice, cit. p. 100. Versione italiana online: Le deviazioni di Medjugorje]

 


Per capire ancor meglio quanto sia fragile la teoria interpretativa di Ljudevit Rupčić, basta poi guardare cosa scriveva il suo confratello, deciso sostenitore di Medjugorje e conterraneo erzegovinese padre Svetozar Kraljević, il quale, da nove anni residente negli Stati Uniti, nel 1984 pubblicò il libro The Apparitions of Our Lady at Medjugorje e non venne nemmeno sfiorato da un'idea del genere.

 

 

Nel capitolo XII, intitolato Ecumenism, riferisce e sintetizza così, fondendole liberamente, due risposte della Gospa (una del primo ottobre e una del 7 ottobre 1981):

 

Dio presiede a tutte le religioni come un re comanda sui propri sudditi, tramite i suoi sacerdoti e ministri. Maria ha evidenziato, tuttavia, che Gesù Cristo è il solo mediatore di salvezza.
[Svetozar Kraljevic, The Apparitions of Our Lady at Medjugorje, Franciscan Herald Press, 1984, p. 95]

 


Si ricordi che l'inizio della risposta era:

 

Tutte le religioni sono uguali davanti a Dio. Dio regna su di esse come il sovrano nel suo regno.

 


In sostanza, Kraljević conferma la prima frase, pur evitando l'imbarazzo di citarla direttamente.

 


E del resto il 27 febbraio 1983, la "veggente" Ivanka, intervistata dallo stesso Kraljević, si era così espressa:

 

La Madonna ha detto, in sostanza, che le religioni sono simili.
[Ivi, p. 149]

 


Se si osserva la questione con uno sguardo obiettivo, laico, e in ottica storica, il minimo che si possa fare è constatare come l'inconfutabile messaggio macroecumenico di Medjugorje sia inedito nella storia della mistica cattolica. Un messaggio del genere sarebbe stato impensabile a Lourdes o a Fatima, in tutt'altro contesto storico. Insomma, non trattandosi di immutabili verità celesti, appare evidente che ciò che i "veggenti" riferiscono proviene e deriva da influssi ambientali.
Vedremo ora ulteriori prove di ciò.

 

*****

 


Saverio Gaeta presenta anche un'argomentazione difensiva alternativa, che ai suoi occhi giustificherebbe il messaggio senza dover ricorrere alla teoria interpretativa di Rupčić:

 

In ogni caso è utile ricordare che la Madonna pronunciò simili affermazioni anche a Kibeho, in Ruanda, dove le apparizioni iniziarono nel novembre 1981, pochi mesi dopo Medjugorje, e vennero ufficialmente approvate dal vescovo diocesano il 29 giugno 2001: «Per quel che riguarda le diverse religioni, non vi preoccupate. Davanti a Dio non c'è che una religione...»
[Gaeta, Medjugorje. La vera storia, cit., p. 110]

 


In realtà, l'osservazione di Saverio Gaeta fornisce una ulteriore prova del fatto che, a Medjugorje come a Kibeho, i "veggenti" mettono in bocca all' "apparizione" le specifiche idee e concezioni da loro assorbite nello specifico ambiente in cui vivono e in cui vengono formati.

 


Procediamo con ordine.

 


Il sacerdote all'epoca più vicino a Vicka, cioè padre Tomislav Vlašić (si veda la Parte 5), aderiva notoriamente al Rinnovamento Carismatico.

 

 

Lo ammette lo stesso Gaeta, che ricorda come l'allora francescano avesse partecipato al "congresso internazionale del Movimento carismatico cattolico che si svolse a Roma all'inizio di maggio del 1981, appena un mese prima delle apparizioni della Regina della Pace" [ivi, p. 25].

 


Il Rinnovamento Carismatico o Rinnovamento nello Spirito (ispirato al pentecostalismo delle chiese protestanti statunitensi) è nato negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso. I suoi esponenti sono tra i più decisi fautori del macroecumenismo o ecumenismo allargato ("Il Rinnovamento Carismatico è chiamato a realizzare una vocazione ecumenica", si legge in L. J. Suenens, Ecumenism and Charismatic Renewal, Servant Books, 1978, p. 4).

 


Pertanto, la deduzione più ovvia e naturale sarebbe che la singolare risposta comunicata da Vicka ("Tutte le religioni sono uguali") derivi da suggestioni trasmesse a lei dallo stesso Vlašić.

 


E come mai a Kibeho è stata detta praticamente la stessa cosa? 

 


Nel saggio, edito dalla Cambridge University, Christianity and Genocide in Rwanda si legge:

 

In ambito cattolico, un [simile] movimento carismatico, il Rinnovamento Carismatico arrivò in Ruanda dagli Stati Uniti negli anni Settanta.
[Timothy Longman, Christianity and Genocide in Rwanda, Cambridge University Press, 2009, p. 114]

 


E, infatti, è documentato che la presunta veggente di Kibeho Nathalie Mukamazimpaka aderiva al Rinnovamento Carismatico e che alla fine delle presunte apparizioni (e, talvolta, anche durante le stesse) sia Nathalie Mukamazimpaka che le altre "veggenti" cadevano distese a terra, come tipicamente accade nella pratica carismatica del cosiddetto "riposo nello Spirito".

 

Nathalie Mukamazimpaka

Nathalie Mukamazimpaka al termine di un' "apparizione" 

Riposo nello Spirito a Tihaljina

Dei fedeli a terra sperimentano il cosiddetto "riposo nello Spirito". Le foto sono state scattate tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta nella chiesa di Tihaljina, quando essa era retta dall'ex parroco di Medjugorje, Jozo Zovko (anche lui avvicinatosi al Rinnovamento Carismatico), e sono tratte dal libro di don Pietro Zorza, Cari figli, grazie per aver risposto alla mia chiamata, Eurostampa, 1991

Ovviamente, anche il vescovo che ha approvato le apparizioni di Kibeho era un sostenitore del Rinnovamento Carismatico. Si trattava di Augustin Misago (diocesi di Gikongoro), che, già nel 1987, quando ancora era solo un sacerdote, scriveva:

 

Ciò che accade con gli incontri di preghiera organizzati dai cristiani nell'ambito del Rinnovamento Carismatico o con le apparizioni di Kibeho rivela che i nostri cristiani ruandesi hanno bisogno d'altro rispetto a questa liturgia romana, tutta cerebrale, fredda e priva di segni e simboli, che soffoca l'esuberanza dell'espressione corporea.
[Augustin Misago, Évangélisation et culture rwandaise, in L'Église du Rwanda vingt ans après le Concile Vatican II, Pallotti-Presse, Kigali, 1987, p. 15, cit. in T. Longman, Christianity and Genocide in Rwanda, Cambridge University Press, 2009, p. 155-156. Cfr. Emilie Brebant, À propos de quelques mutations contemporaines au sein du catholicisme rwandais, in Paul Rutayisire et al. (a cura di), Les religions au Rwanda: défis, convergences et compétitions - Actes du Colloque International du 18-19 Septembre 2008, a Butare/Huye, Université Nationale du Rwanda, 2009, p. 183]

 


Tutto ciò dovrebbe costituire la prova evidente del fatto che un messaggio così particolare, a Medjugorje come a Kibeho, nasce da suggestioni, idee e dottrine carismatiche.
 


Appendice su alcune confuse e inaffidabili "rettifiche" al messaggio del 1° ottobre 1981 ("Tutte le religioni sono uguali")

E' molto interessante notare che, a Medjugorje, in merito all'uguaglianza sostanziale delle religioni, il 25 febbraio 1982 sarebbe - in teoria - arrivato un messaggio di parziale rettifica:

 

Ad un veggente che le chiede se tutte le religioni sono buone, la Madonna risponde:

In tutte le religioni c’è del buono, ma non è la stessa cosa professare una religione o un’altra. Lo Spirito Santo non agisce con uguale potenza in tutte le comunità religiose.

[I messaggi della Regina della Pace, Shalom, 2010, p. 417]

 


Preliminarmente, bisogna osservare che, se i messaggi sono inventati dai veggenti, è perfettamente naturale che due di loro (chi è il "veggente" in questione?) possano dare risposte parzialmente diverse.

 


Al di là di questo, c'è da dire che il messaggio non si trova nelle fonti "canoniche" dei messaggi del primo triennio del fenomeno (che sono costituite, essenzialmente, dalla Cronaca parrocchiale e, per alcuni specifici e circoscritti periodi, dai cosiddetti "diari" di Vicka).

 


Esiste una piccola quantità di messaggi che derivano da fonti secondarie, che chiameremo "non canoniche", costituite da autori di libri apologetici, che nei primi anni del fenomeno avrebbero raccolto tali messaggi sul posto, perlopiù senza fornire date e senza specificare la fonte primaria (Laurentin, infatti, li inserisce nella specifica sezione "Messaggi non datati o datati approssimativamente raccolti da diversi autori" della sua Raccolta cronologica dei messaggi).

 


Ad esempio, il gesuita statunitense Robert Faricy (aderente al Rinnovamento Carismatico) riporta questo messaggio, non datato e di fonte ignota:

 

In Dio non esistono divisioni e non ci sono religioni. Siete voi, nel mondo, che avete creato le divisioni. Il solo mediatore è Gesù Cristo. La religione alla quale si appartiene non può essere un fatto indifferente. La presenza dello Spirito Santo non è la stessa in ogni chiesa.
[Lucy Rooney, Robert Faricy, Maria, Regina della pace, Ancora, 1984, p. 46]

 


Il messaggio citato in apertura della presente appendice, che oggi circola con l'attribuzione (non fondata su alcuna base documentale nota) al 25 febbraio 1982, è evidentemente legato a questo, riportato da Faricy, pur con delle differenze. In ogni caso, la fonte originaria è ignota.

 


Discorso in parte diverso per un altro presunto messaggio, del 20 maggio 1982, dietro cui si cela però un clamoroso errore compiuto da René Laurentin. Tale errore era già stato rilevato in Frère Michel de la Sainte Trinité, Medjugorje en toute vérité, CRC, 1991, p. 112, nota 86. Anche se Laurentin successivamente sembrerà correggersi, citando in maniera appropriata il presunto messaggio nel suo La Vergine appare a Medjugorje? (Queriniana, 1991, p. 116), nessun altro ne ha preso atto.

 


Leggiamo il testo che ancora circola e viene sistematicamente pubblicato da tutti in questa forma errata (ad esempio, compare così in sei libri del direttore di Radio Maria, padre Livio Fanzaga: L'aldilà nei messaggi di Medjugorje, Piemme, 2011; Medjugorje. Il cielo sulla terra, Piemme, 2014; Medjugorje e il futuro del mondo, Piemme 2014; L'eroismo delle origini. I primi tre anni a Medjugorje, Piemme 2018; L'umanità al bivio, Piemme, 2020; Medjugorje rinnova la Chiesa, Piemme, 2020):

 

Sulla terra voi siete divisi, ma siete tutti figli miei. Musulmani, ortodossi, cattolici, tutti siete uguali davanti a mio Figlio e a me. Siete tutti figli miei! Ciò non significa che tutte le religioni sono uguali davanti a Dio, ma gli uomini sì! Non basta, però appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati: occorre rispettare la volontà di Dio. Anche i non cattolici sono creature fatte ad immagine di Dio e destinate a raggiungere un giorno la salvezza se vivono seguendo rettamente la voce della propria coscienza. La salvezza è offerta a tutti, senza eccezioni. Si dannano solo coloro che rifiutano deliberatamente Dio. A chi poco è stato dato, poco sarà chiesto. A chi è stato dato molto, sarà chiesto molto. Solo Dio, nella sua infinita giustizia, stabilisce il grado di responsabilità di ogni uomo e pronuncia il giudizio finale.
[I messaggi della Regina della Pace, cit., p. 419]

 


Prima di vedere in cosa consista il clamoroso sbaglio di Laurentin (che ha poi indotto in errore tutti coloro che si sono rifatti alla sua raccolta), diciamo che anche questo messaggio non si trova nelle fonti canoniche. Tuttavia, deriva direttamente da una fonte non canonica nota: la versione francese (ampliata da André Castella e tratta dall'originale tedesco) del libro di un acceso sostenitore di Medjugorje, don Marijan Ljubić, che attribuisce il messaggio alla "veggente" Marija [Marijan Ljubić, André Castella, Medjugorje. Dernière invitation à la priere et à la conversion, Parvis, 1986, p. 128; cfr. Laurentin, Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje. Raccolta cronologica dei messaggi, cit., p. 45].

 


Nel 1988, Laurentin riporta tale messaggio nella specifica sezione "Messaggi non datati o datati approssimativamente raccolti da diversi autori", specificando correttamente che la fonte è il libro di Ljubić e Castella (non si comprende davvero su che basi abbia poi iniziato a circolare l'attribuzione del messaggio al 20 maggio 1982, non esistendo, anche in questo caso, alcun appoggio documentale noto in tal senso: viene il forte dubbio che siano date messe a caso da un anonimo curatore di raccolte di messaggi - successive a quella di Laurentin - e poi prese per buone dagli altri).

 


Come abbiamo detto, il testo su riportato è viziato da un errore originario commesso da Laurentin, che, tratto in inganno da uno sbaglio tipografico presente nell'edizione francese del libro di Ljubić, ha inserito nel messaggio anche quello che era il commento, e che era stato aggiunto da André Castella (peraltro, quasi mai i messaggi dei primi anni sono così lunghi).

 


Se si osserva infatti la pagina del testo di Ljubić e Castella, si vede che è scritto "La Vierge ajouta:" ("La Vergine aggiunse:"). A questo punto si aprono le virgolette e viene usato il corsivo. Cinque righe più in basso le virgolette si chiudono, ma il testo continua ad essere in corsivo. In realtà lì sta palesemente iniziando il commento teologico, aggiunto, come abbiamo detto, dal coautore della versione francese del libro di Ljubić, André Castella. Tale commento è stato quindi erroneamente inglobato nel messaggio:

Libro di Ljubić, versione francese

 

Nella versione originale, in tedesco, (Marijan Ljubić, Erscheinungen der Gottesmutter in Medugorje, Miriam Verlag, 1982 [prima edizione], p. 74), c'è solo il breve messaggio, che termina con le parole "...ihr alle seid meine Kinder!":

Libro di Ljubić, originale tedesco

 

 

Per la massima chiarezza, riporto la traduzione presente nella versione italiana del testo di Laurentin (sezione "Messaggi non datati o datati approssimativamente raccolti da diversi autori", paragrafo "CASTELLA - LJUBIĆ"), sottolineando la parte che era stata realmente presentata come "messaggio" da Ljubić:

 

A proposito di un prete cattolico, perplesso per la guarigione di un bambino ortodosso:

Di' a quel prete, di' a tutti che siete divisi sulla terra. I mussulmani e gli ortodossi, come i cattolici, sono uguali davanti a mio Figlio e a me; siete tutti miei figli. Naturalmente, le religioni non sono tutte uguali, ma tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio, come dice s. Paolo. Non basta appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvi, bisogna rispettare i comandamenti di Dio e seguire la propria coscienza. Quelli che non sono cattolici sono sempre creature fatte a immagine di Dio e destinate a raggiungere un giorno la casa del Padre. La salvezza è offerta a tutti, senza eccezioni. Sono dannati solo coloro che rifiutano deliberatamente Dio. A chi poco è stato dato, poco sarà chiesto. A chi è stato dato molto (ai cattolici), sarà chiesto molto. Solo Dio, nella sua infinita giustizia, stabilisce il grado di responsabilità e pronuncia il giudizio.
[Laurentin, Messaggio e pedagogia di Maria a Medjugorje. Raccolta cronologica dei messaggi, cit., pp. 261-262]

Marco Corvaglia

Pagina pubblicata il 22 luglio 2020

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