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Archivio di ricerca di Marco Corvaglia​​
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La sindonologia: apologetica per natura?
Marco Corvaglia
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Pubblicato: 18 agosto 2025
DOI: https://doi.org/10.17613/nv42j-6nt86
Fa parte di: Sindone: un manufatto medievale?
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Dopo il 1978 (quando furono autorizzate le analisi dello Shroud of Turin Research Project) la Sindone non è stata più messa a disposizione degli studiosi che volessero eseguire un esame diretto delle caratteristiche dell’immagine e del telo (si è solo preceduto, nel 1988, alla ben nota radiodatazione) e gli studi sindonologici di ambito scientifico che si continuano a produrre si fondano perlopiù sul presupposto della validità di quelle ormai lontane ricerche.
Il professor Andrea Nicolotti, ordinario di Storia del Cristianesimo presso l’Università di Torino, è sin ora l’unico autore ad aver condotto uno studio storico-critico organico sulla Sindone. In un forum accademico, nel 2016, egli ha denunciato il modo in cui alcune tesi sindonologiche, non sottoposte alle controanalisi necessarie, si impongono e si perpetuano, grazie a ​​
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istituzioni simil-scientifiche capaci di garantire la propaganda dei propri risultati (nel nostro caso, le associazioni di sindonologia e i loro congressi) rivolgendosi non alle istituzioni e alle accademie scientifiche, che generalmente non sono disposte ad accoglierli, quanto all’opinione pubblica che non ha gli strumenti per valutare (agendo sui mezzi di comunicazione di massa ed evitando i consueti canali scientifici...). [Sindone, storia e (pseudo)scienza: un dialogo possibile? (Forum), in «Studi e Materiali di Storia delle Religioni», 82, 2 (2016), p. 1088]
​​Nel 2019 il Centro Internazionale di Sindonologia (CIS), organismo sotto la tutela dell'Arcidiocesi di Torino che ne ha promulgato lo Statuto, ha mutato il proprio nome in Centro Internazionale di Studi sulla Sindone (CISS). Il motivo di tale cambiamento è spiegato in un documento pubblicato sul sito ufficiale dello stesso CISS, in cui si legge che
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il temine “sindonologia” è diventato tutto quello che non voleva e doveva essere. Il suo vero obiettivo era quello di raccogliere studiosi accreditati nei singoli campi, che applicano le loro competenze abituali nei confronti della Sindone. Si è invece involuto in un termine ormai screditato per il dilettantismo che spesso ha mascherato, ed oltretutto di difficile comprensione anche perché intraducibile. [Centro Internazionale di Studi sulla Sindone, La storia, grassetto nell'originale]
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A titolo d'esempio, negli ultimi due congressi internazionali di sindonologia (quello tenutosi a Pasco, Washington, nel 2017 e quello tenutosi a St Louis, Missouri, nel 2025), la presentazione delle congetture sulle presunte testimonianze dell'esistenza della Sindone prima del XIV secolo è stata assegnata esclusivamente a relatori che non si occupano professionalmente di studi storici.
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Il CISS (senza dubbio per impulso dell'attuale direttore, prof. Gian Maria Zaccone, assurto alla carica nel 2017), sta quindi prendendo le distanze dalle forme più ardite di apologetica sindonologica, che sono peraltro quelle che fanno più presa sul pubblico.
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In alcuni casi, il dissenso si è palesato esplicitamente, ma ciò non sta servendo a diffondere maggiore consapevolezza tra i credenti, perché i sindonologi non affiliati all'istituzione sono mediaticamente molto più attivi (libri, interviste, social).
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Il sindonologo Giulio Fanti (professore di Misure meccaniche e termiche presso l’Università di Padova) ha ospitato in uno dei suoi libri un intervento dell'amico avvocato Marco Conca, il quale arriva ad avanzare, senza alcuna base argomentativa, la supposizione che il mancato riconoscimento dei suoi studi autenticisti da parte del Centro possa essere attribuito a presunti poteri forti, oppure a gelosie [G. Fanti, P. Malfi, Sindone: primo secolo dopo Cristo!, Edizioni Segno, Tavagnacco 2020, pp. 291-292].
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Un articolo apparso nel 2022 su Sindon, pubblicazione ufficiale del CISS [M. Ricci, P. Di Lazzaro, A. Sanchez Hermosilla, Commenti all’articolo di De Caro et al., X-Ray Dating of a Turin Shroud’s Lines Sample (Heritage, 2022, 5, 860-870), «Sindon», 5 (2022), pp. 68-69], evidenzia la poca affidabilità della tecnica con cui il sindonologo e fisico del CNR di Bari Liberato De Caro ha asserito (in un articolo pubblicato sulla rivista Heritage, che si occupa di scienze del patrimonio culturale e naturale) di aver datato la Sindone al primo secolo dopo Cristo.
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In linea generale (e tanto più in ambiti di nicchia come quello della Sindone, su cui non converge un ampio interesse da parte della comunità scientifica), bisognerebbe tenere sempre presente che, benché la revisione paritaria sia una procedura certamente utile, la pubblicazione su una rivista con peer review non è garanzia assoluta della solidità di uno studio, per una serie di possibili problemi ben noti a chi si occupa di ricerca: la qualità della rivista (oggi sono censite nel mondo diverse migliaia di riviste cosiddette predatorie), la natura della rivista (scientifica in senso stretto, oppure applicativa e quindi tendenzialmente meno focalizzata sulla validità dei presupposti teorici), la conoscenza dello specifico argomento da parte dei revisori, la soggettività del loro giudizio, i loro bias.
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In definitiva, si può dire che negli ultimi anni il CISS stia percorrendo la strada di una sorta di apologetica responsabile.
Ciò rischia però di portare ad apparenti contraddizioni.
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Il fisico Paolo Di Lazzaro, co-vicedirettore del CISS, in un suo articolo del 2021 teso a legittimare almeno una parte degli studi sindonologici, così si è espresso:
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Considerando l’insieme dei risultati delle analisi scientifiche, allo stato attuale gli studiosi hanno più domande che risposte sull’origine della Sindone di Torino. Dobbiamo ammettere che ancora non abbiamo dati sufficienti a stabilire se si tratti di una autentica reliquia o di un falso, e accontentarci di mere probabilità. [Di Lazzaro, «Non mi legga chi non è matematico nelli mia principi». Appunti scientifici sul libro dello storico Andrea Nicolotti 'Sindone. Storia e leggende di una reliquia controversa', «Sindon», 2 (2021), p. 64]
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È appena il caso di notare che, se si ammette la possibilità di un'origine naturale, essa risulta, per definizione, più probabile di quella miracolosa.
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La sindonologia: apologetica per natura? (18/8/2025)