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Anguera: come inventare profezie

di Marco Corvaglia

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Pubblicato: 16 aprile 2022 / Aggiornato: 13 giugno 2024​​​

DOI: https://doi.org/10.17613/wwd05-d3v03

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​Dal Brasile con terrore

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Pedro Regis.jpg

Pedro Regis scrive un messaggio durante un'"apparizione".

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Ad Anguera, in Brasile, dal 1987 Pedro Regis asserisce di ricevere dalla Madonna dei messaggi (definiti "appelli urgenti"), da lui messi velocemente per iscritto nel corso delle stesse presunte apparizioni.

 

 

Nei primi anni Duemila, Pedro Regis era ancora del tutto sconosciuto in Europa.

Il primo libro in italiano che lo riguardi è del 2010.

La svolta è avvenuta a partire dal 2005, quando i messaggi hanno assunto toni apertamente apocalittici, predicendo catastrofi in tutto il mondo. Dopo di ciò il suo séguito è aumentato. 

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La Chiesa non ha ufficialmente né approvato né condannato il fenomeno. Su sollecitazione del Vaticano, sono state create due commissioni diocesane d'indagine (una negli anni Novanta e una nel 2011), ma non si sono mai pronunciate.

 

 

Il 13 maggio 2024 il vescovo locale, mons. Zanoni Demettino Castro (arcidiocesi di Feira de Santana) ha comunque emanato una Lettera pastorale improntata ad un certo scetticismo nei confronti del fenomeno.

 

 

Il sito ufficiale di Anguera (raggiungibile all'indirizzo www.apelosurgentes.com.br e, fino al marzo 2023, anche all'indirizzo www.pedroregis.com), gestito direttamente da Pedro Regis e dall'Associazione Nostra Signora di Anguera, da lui fondata, presenta i messaggi in ben 17 lingue (le traduzioni in italiano sono state inserite nel 2016) e dà ai fedeli la possibilità di effettuare versamenti in denaro, che dovrebbero servire alle opere di evangelizzazione.

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Come far credere di aver predetto una guerra

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Pedro Regis comunica tre messaggi a settimana e il numero totale assomma quindi ormai a diverse migliaia. Le presunte profezie sono espresse a volte in termini vaghi e a volte in termini criptici. 

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Secondo coloro che credono al fenomeno, i messaggi di Anguera avrebbero predetto, tra il 2005 e il 2012, la guerra (iniziata il 24 febbraio 2022) portata dalla Russia del presidente Vladimir Putin all'Ucraina.

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Nel messaggio numero 3396 del 6 novembre 2010 si legge:

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​La croce sarà pesante per gli abitanti dell’Ucraina. Il dolore sarà grande per i miei poveri figli.

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Il 13 dicembre 2012, nel messaggio 3749, è scritto:

 

 

Inginocchiatevi in preghiera per quelli che stanno a Donetsk. Arriverà la morte e il dolore sarà grande per i miei poveri figli. 

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​Donetsk, nella regione ucraina del Donbass, è una delle tante città coinvolte nel conflitto.

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​Visti così, i messaggi obiettivamente colpiscono ma, come vedremo, è facile spiegarli

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​Prima, consideriamo però un altro messaggio.

Nel messaggio numero 2778, del 26 dicembre 2006, è scritto:

 

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Da San Pietroburgo uscirà una spina che ferirà i miei poveri figli. L’albero del male è nato lì e i suoi rami si diffondono nel mondo. Il suo veleno è mortale, ma il Signore verrà in difesa dei Suoi. 

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Bisogna sottolineare che in quel periodo era in atto una crisi tra Russia e Georgia, e Putin aveva minacciato di scatenare una guerra. Il 28 novembre 2006 l'ex presidente georgiano Eduard Shevardnadze commenta per il quotidiano greco Kathimerini  le "minacce del presidente Vladimir Putin di un bagno di sangue nel Caucaso" [S. Tzimas, Former president: Georgia won’t go to war with Russia, 28/11/2006, "Kathimerini"].

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​Quindi, come si vede, Pedro non ha fatto altro che proiettare nel futuro gli eventi dell'attualità.

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Diverso è il caso di uno dei due messaggi precedentemente citati in cui si fa riferimento esplicitamente alle sofferenze dell'Ucraina (6 novembre 2010).

 

 

Letto ora, impressiona. In realtà, tutto si basa sulla statistica e sulla psicologia. 

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Nel corso degli anni, Pedro Regis ha previsto catastrofi, in termini generici e molto simili, per la maggior parte dei Paesi del mondo.

È chiaro che prima o poi qualcosa di grave accade, ora in Paese, ora in un altro. Naturalmente, a fare notizia saranno solo le previsioni apparentemente azzeccate, benché numericamente siano un'irrilevante minoranza (è quella che in psicologia si definisce percezione selettiva). 

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​Per iniziare, riporto di seguito i brani di alcuni dei messaggi di Anguera, del solo 2005, in cui si prevedono catastrofi in determinati Paesi, regioni o città (in alcuni casi, ho aggiunto un mio breve commento):

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​La Cina passerà per grandi prove (19/1/2005).
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Oh figli della Terra della Santa Croce (Brasile), soffro per ciò che vi attende (24/2/2005). 
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Il Giappone soffrirà per un megasisma di dimensioni mai viste in tutta la sua storia (28/4/2005) [Il Giappone è, notoriamente, un Paese ad elevata sismicità, MC].
​ 
Gli uomini del terrore, capeggiati da colui che ha l’apparenza di un profeta, porteranno sofferenza e dolore al nido dell’aquila e al Paese del Salvatore (30/4/2005) [L'attentato islamista alle Torri Gemelle, a New York, era avvenuto tre anni e mezzo prima. Nei messaggi di Anguera il "Paese del Salvatore" è lo Stato di Israele, mentre gli Stati Uniti sono l''aquila", n.d.a.]. 
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Una grande tragedia accadrà in Corea (25/6/2005). 
 
Una città brasiliana, che un tempo era la capitale, vivrà momenti di grande afflizione (29/6/2005) [A volte nei messaggi di Anguera si trovano perifrasi che sembrano tentativi di darsi un tono oracolare: sarebbe bastato dire direttamente "Rio de Janeiro", n.d.a.]
 â€‹ 
L’Ecuador vivrà un giorno di grande afflizione (5/7/2005).
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Gli uomini del terrore raggiungeranno il Vaticano. La piazza sarà piena di cadaveri. L’umanità vedrà l’azione malefica degli uomini dalla grande barba. Il Colosseo crollerà (24/7/2005). 
​ 
Il Giappone vivrà momenti di angoscia, ma il peggio dovrà ancora venire (2/8/2005). 
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Messico: il momento di dolore per molti si avvicina (20/8/2005).
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L’Etiopia porterà una croce pesante (23/8/2005). 
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Quel novembre di dolore si ripeterà. Il fiume Tago le scorre accanto. Una grande montagna cadrà sulla terra (3/9/2005).
​ 
Nella costa sud del Pacifico ci sarà sofferenza e morte (6/9/2005)
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La Turchia sperimenterà un grande dolore. Grande sarà la sofferenza per molti dei miei poveri figli. Non allontanatevi dalla preghiera. Sarà sulla Costa Est. L’onda gigante causerà grande distruzione. L’aquila soffrirà nuovamente (10/9/2005) [Sulla costa orientale degli Stati Uniti i tornado sono ricorrenti, n.d.a.]
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Arriverà in Calabria. I miei poveri figli sperimenteranno grande sofferenza (17/9/2005).
​ 
Una famosa città brasiliana sarà devastata. Perderà fama e gloria. Grida di disperazione si udranno in Sicilia (20/9/2005). 
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L’Italia sarà invasa (24/9/2005). 
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Il Pakistan vivrà momenti di angoscia (27/9/2005).
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Dalla lacuna [laguna] con il nome di un grande santo verrà grande devastazione (6/10/2005) [chiaro riferimento a Venezia, alla laguna di San Marco e alle ben note inondazioni, n.d.a.]. 
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L’Albania conoscerà una croce pesante (8/10/2005). 
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La Grecia vivrà momenti di grande tribolazione. Da tutte le parti si udranno grida di disperazione. La Francia inciamperà [sperimenterà la rovina, n.d.a.]. L’ira di Dio cadrà sui peccatori. Il Portogallo piangerà la morte dei suoi figli (10/10/2005).
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La morte passerà per le Filippine (11/10/2005). 
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Dalla Mauritania verrà una triste notizia. Devastazione e dolore giungeranno per i miei poveri figli (12/10/2005).
 â€‹ 
La vostra croce sarà pesante. Accadrà in Mato Grosso e si ripeterà a Porto Rico [16/10/2005]. 
 
La Thailandia vivrà momenti di angoscia. Anche la Svizzera verserà lacrime. Sarà a Basilea (24/10/2005).
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Il Kenya avrà bisogno di aiuto (25/10/2005). 
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Nel Sinai ci sarà grande terrore. Ad Assisi si udranno grida di disperazione e grandi lamenti (30/10/2005) [sette anni prima, il 26 settembre 1997, un terremoto aveva fatto crollare la volta della basilica di San Francesco, ad Assisi, n.d.a.].
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 In Bulgaria si vedrà una grande distruzione. Sarà grande, maggiore non è esistita (1/11/2005).
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Andorra berrà il calice amaro della sofferenza e il Lussemburgo stenderà la mano come un mendicante senza assistenza (5/11/2005).
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L’Afganistan berrà il calice amaro del dolore. In un’altra forma, il terrore arriverà a Fernando de Noronha (10/11/2005).
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Da Karachi verrà una grande sofferenza. La Colombia inciamperà e berrà il calice del dolore (14/11/2005). 
 â€‹ 
L’Arabia Saudita vivrà momenti di dolore. Maggiore non è esistito. L’Indonesia inciamperà e piangerà la morte dei suoi figli (19/11/2005).
 â€‹ 
Il Kosovo sarà in macerie (22/11/2005) [Sette anni prima, tra il 1998 e il 1999, c'era stata la terribile guerra del Kosovo, n.d.a.]. 
 â€‹ 
L’Angola piangerà per i suoi figli (26/11/2005). 
 â€‹ 
 L’Algeria vivrà momenti di grandi difficoltà (27/11/2005).
 
La piccola Venezia vivrà un’intensa afflizione (10/12/2005) [Altra perifrasi esornativa: Venezuela significa "piccola Venezia", n.d.a.]
 â€‹ 
 La Francia piangerà la morte dei suoi figli e Los Angeles sarà scossa. Ecco i tempi difficili per l’umanità. Convertitevi e tornate a Colui che è la vostra Via, Verità e Vita. [...] L’Inghilterra soffrirà. Anche la Georgia conoscerà una croce pesante. [...] Un grande dolore arriverà per l’Alaska. Io sono vostra Madre e sono al vostro fianco. Un uccello veloce cadrà (17/12/2005). 
 â€‹ 
La sofferenza arriverà per Cipro e Malta verserà lacrime per i suoi figli (19/12/2005). 
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Gli abitanti di Macao conosceranno una grande sofferenza. Alegria soffrirà (24/12/2005).

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​Dopo aver così chiarito le modalità di formulazione e la vaghezza della maggior parte di queste "profezie", riporterò nella seguente tabella, in ordine alfabetico, i nomi dei Paesi in cui Pedro Regis ha, nel corso degli anni, predetto generiche calamità (e, accanto, la data del relativo messaggio).

Talvolta (come specificato nella tabella) Pedro non ha indicato lo Stato ma la capitale (o comunque una città importante). Come si noterà, questo criterio è stato utilizzato perlopiù in caso di Stati molto piccoli. 

 

 

La tabella si ferma al 2013, perché in seguito le profezie apocalittiche sono diventate più rare e (quando presenti) ancora più generiche di prima, avendo solo raramente un qualche riferimento geografico: 

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Da notare la sovrabbondanza di riferimenti al Brasile.

In ogni caso, come si vede, buona parte del mondo è stata coperta dalle funeste previsioni. Così c'è la certezza che la maggior parte delle disgrazie e dei cataclismi avrà luogo in Paesi precedentemente indicati.

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Dopo di che, Pedro fa anche notare le previsioni apparentemente azzeccate. Quindi, se in un messaggio del 2011 ha detto genericamente che "un fatto doloroso accadrà nel Kerala" (uno Stato della federazione indiana) e nel 2016 succede che 70 persone muoiano nella città di Puttingal, nello Stato del Kerala, in un incendio in un tempio hindu (a seguito dello scoppio di materiale pirotecnico da utilizzare per festeggiamenti), lui presenta il fatto come il compimento della "profezia".

 

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Nei suoi messaggi, Pedro Regis cita anche diverse regioni del mondo e una certa quantità di città non coincidenti con la capitale di uno Stato.

 

 

Ad esempio, come abbiamo visto, il messaggio 3749 del 2012 dice che a Donetsk "arriverà la morte".

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Ebbene, a Donetsk, nel 2012, era purtroppo davvero facilissimo prevedere il ripetersi di una certa tragedia, già verificatasi innumerevoli volte negli anni precedenti. Una tragedia che non ha niente a che fare con la guerra.

 

 

Nonostante i vari anni ormai passati, ho voluto provare a verificare se le vicende in questione fossero state riportate dai mass-media brasiliani. La risposta è affermativa, come stiamo per vedere.

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Partiamo dal Corriere della Sera del 20 agosto 2001:

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Carbone, niente altro che carbone. È l'unica fonte di sussistenza per migliaia di famiglie ma è anche una continua causa di morte, in miniere fatiscenti [...]. Così ieri mattina pochi si sono meravigliati quando anche nel pozzo principale di Zasiadko c'è stata una esplosione di grisou, la micidiale miscela gassosa creata dall'estrazione del carbone. Un rombo sordo, che [...] ha provocato l'ennesima strage: l'ultimo conteggio fissa a 36 il numero dei morti, a 20 quello dei dispersi  e a oltre 40 i feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni.
E ancora una volta si ferma in attesa di notizie l'intero Donbass, il bacino del fiume Don dove si trovano le principali miniere dell'Ucraina [...].
La miniera di Zasiadko si trova al centro della città più importante del distretto, Donetsk, e non è diversa da tutte le altre. [Fabrizio Dragosei, Esplosione nella miniera: strage, "Corriere della Sera", 20/8/2001, p. 20] 

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Nella stessa pagina, in un trafiletto laterale è scritto che nel 1998 c'erano già state "63 vittime nell'esplosione della miniera Skochinsky, vicino a Donetsk" ["I precedenti più gravi dalla Cina all'Est europeo", ibidem].

In un altro riquadro si legge che "è il secondo incidente alla miniera Zasiadko negli ultimi 3 anni: nel 1999 un'esplosione in un pozzo provocò la morte di 50 minatori" ["Dramma sotto terra", ibidem]

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​

Andiamo avanti.

Il 7 luglio 2002 nel portale svizzero Ticinonline leggiamo:

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Le squadre di soccorso ucraine hanno recuperato i corpi senza vita di 30 minatori morti oggi in seguito a un incidente sprigionatosi in un impianto carbonifero della regione di Donetsk, in Ucraina occidentale. Fonti ufficiali del ministero parlano di 33 minatori morti [...]. L'incidente è avvenuto a 670 metri di profondità nella miniera "Ukraina", appartenente alla società "Selidovugol". [Ucraina: miniera; recuperati 30 cadaveri lavoratori, "Ticinonline", 7/7/2002]

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Il 20 luglio 2004 il portale multiligue di informazione del Qatar, Islamweb, riporta:

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Almeno 25 minatori sono rimasti uccisi e 11 sono dispersi dopo che un'esplosione di gas ha devastato una miniera di carbone nell'Ucraina orientale [...]. "Quarantotto minatori erano nella miniera al momento delle esplosioni", ha detto Vasyl Slovetsky, portavoce del ministero. [...]  "L'esplosione è avvenuta a 997 metri (iarde) sotto la superficie", ha detto Slovetsky alle 22:30 (1930 GMT) lunedì nella miniera Krasnolimanskaya nella regione orientale di Donetsk. [At Least 25 Miners Killed, 11 Missing in Ukraine Mine Blast, "Islamweb", 20/7/2004]

​

 

Un altro incidente nel 2006. Il 20 settembre di quell'anno, ancora Ticinonline:

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I soccorritori hanno trovato i corpi di nove minatori dopo un'esplosione in una miniera di carbone nell'Ukraina orientale, lo rende noto un portavoce dei servizi d'emergenza. "Abbiamo trovato un sopravvissuto e nove corpi. Stiamo cercando altri 10 minatori", ha detto per telefono il portavoce da Donetsk, un centro minerario a est del paese dove è situata la miniera di Zasyadko. [Ucraina: nove minatori morti in esplosione miniera carbone, "Ticinonline", 20/9/2006]

 

 

Ennesima strage l'anno dopo. Il 20 novembre 2007 sul sito della principale rete televisiva brasiliana, Globo, è scritto:

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Il bilancio delle vittime dell'esplosione di domenica in una miniera di carbone nell'Ucraina orientale è salito a 89, ma altri 11 lavoratori rimangono dispersi, hanno affermato oggi fonti ufficiali ucraine. L'esplosione, causata dall'elevata concentrazione di metano, è avvenuta presso la miniera di Zasiadko, nel bacino di Donetsk, a una profondità di 1.078 metri. [...]
Senza contare l'esplosione di domenica, ci sono stati quattro incidenti nella miniera dal 1999, con 148 morti. Il più grave di questi è stato nell'agosto 2001, quando sono morti 65 minatori. [Resgatados 89 corpos em mina na Ucrânia, mas 11 continuam desaparecidos, "globo.com", 20/11/2007]

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Il 29 luglio 2011, ancora la tv brasiliana Globo informa:

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Venti minatori uccisi e altri 17 dispersi venerdì in due incidenti in miniere di carbone nell'Ucraina orientale, una regione industriale disseminata di miniere, molte delle quali prive di risorse o scarsamente attrezzate. 
I due disastri sono stati i peggiori nella storia mineraria del paese dal 2007, quando più di 100 minatori rimasero uccisi dall'esplosione di una miniera [...].
Almeno 16 minatori sono morti sul colpo a causa di un'esplosione nella miniera di carbone di Sukhodolskaya-Vostochnaya nella parte orientale di Lugansk, nella prima mattinata di venerdì, ha affermato il ministero delle Emergenze. 
Un altro incidente nella miniera di Bazhanova, controllata dallo Stato, nella città di Makiyivka, nella vicina regione di Donetsk, ha provocato tre morti, ha affermato il ministero delle emergenze in una nota. [...]
Gli incidenti mortali sono frequenti nelle miniere ucraine, la maggior parte delle quali si trovano nella regione industriale a est del paese. Molte delle miniere mancano di risorse o sono scarsamente attrezzate, mentre le violazioni delle misure di sicurezza sono elevate. 
Nel peggiore incidente di questo tipo nella storia post-sovietica del Paese, più di 100 minatori sono morti in un'esplosione nel 2007, nella miniera di Zasyadko, una delle tre più grandi dell'Ucraina. [Acidentes em duas minas da Ucrânia deixam 20 mortos e 17 desaparecidos, "globo.com", 29/7/2011] 

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Nel 2012, era quindi facile prevedere nuovi morti, a Donetsk. Poi sono arrivati soprattutto per altre cause (la guerra). Ma questo è il vantaggio del profetizzare in termini vaghi.

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Messaggi che prevedono... il passato​​​​​

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Abbiamo visto un esempio di come Pedro Regis, profetizzando generiche catastrofi in una zona circoscritta (quella di Donetsk, in Ucraina), abbia fatto riferimento ad una città già più volte colpita da una medesima tipologia di sciagura (in quel caso, le stragi di minatori).

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Ora, prendendo come campione rappresentativo tutti gli altri messaggi del dicembre 2012 (il mese della profezia su Donetsk), verificheremo se anche le altre predizioni hanno la stessa caratteristica.

 

 

In caso di conferma dell'ipotesi, si sarà così dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio quale sia la tecnica utilizzata da Regis quando cerca di prevedere catastrofi in città o regioni specifiche: fare affidamento sul fatto che, fermo restando il contesto geografico e socio-politico, ciò che è accaduto in un luogo in un recente passato potrebbe ripetersi, prima o poi, in maniera più o meno grave.

 

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Il 1° dicembre 2012, nel messaggio 3744 si legge:

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​

I figli di Sikkim porteranno una croce pesante e il dolore sarà grande per i miei poveri figli. Soffro per quello che vi aspetta.

 

 

Il 18 settembre 2011, lo stato indiano di Sikkim era stato colpito da un violento terremoto [Sikkim earthquake: No trace of 120 people at a North Sikkim village, The Times of India, 21/9/2011].

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Il 2 dicembre 2012, c'è il messaggio 3745:

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​

Quelli che stanno a Hebei chiederanno aiuto e porteranno una croce pesante. Soffro per le vostre sofferenze. 

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La provincia cinese di Hebei è storicamente a rischio di alluvioni.

 

 

Nel bollettino Emergency Appeal, pubblicato dalla Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in un numero incentrato sul problema delle alluvioni in Cina, nel 2007 si leggeva:

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​

...la RCSC [Red Cross Society of China] ha implementato una serie di programmi di preparazione alle catastrofi incentrati sulle comunità locali (CBDP) in province come Jiangxi, Hebei, Henan, Guangxi e Hunan. [China: Floods, in Emergency Appeal, no. MDRCN002, 30 luglio 2007, p. 9]

​

​

Nell'agosto 2010 diverse province della Cina, tra cui Hebei, furono colpite da disastrose inondazioni:

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In Cina, la peggiore inondazione del Paese negli ultimi dieci anni ha ucciso quest'anno 1.072 persone, di cui 619 ancora disperse. Le inondazioni hanno causato danni per decine di miliardi di dollari in 28 province e regioni, con piogge più forti previste per Liaoning, Heilongjiang, Mongolia Interna, Hebei e Shandong fino a venerdì. [Guelph Mercury, Official: More heavy rains to test dikes, put pressure on rescue efforts in northern China, Waterloo Region Record, 5 agosto 2010]

 

​

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4 dicembre 2012, messaggio 3746

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Safi berrà il calice amaro del dolore. Un fatto simile accadrà a Salvador.

 

 

Nella zona di Safi, in Marocco, il rischio di inondazioni è costante.

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Nel 2009, i media locali scrivevano:

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Nell’ambito della lotta contro le inondazioni, l’Agenzia per i bacini idraulici di Oum Er Rabia (ABHOER), durante il suo ultimo consiglio di amministrazione, ha presentato una serie di progetti relativi alla lotta contro le inondazioni nei centri di Beni Mellal, Khénifra, Safi e El Jadida. [Benni Mellal : Les pluies causent des dégâts matériels importants, Aujourd’hui le Maroc, 2/10/2009]

​

​

Il 12 marzo 2011, a causa di un'alluvione, a Safi si registrarono un morto e un ferito [Intempéries : déjà quatre morts au Maroc, Bladi.net, 13/3/2011].

​

​

Nel settembre 2012 (due mesi prima della "predizione" di Regis), c'erano stati, nei dintorni di Safi, altri tre morti per lo stesso motivo:

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​

Due donne e un ragazzo di 14 anni sono annegati venerdì, travolti dalle piene di due fiumi nella regione di Khmiss Nga, a 60 km da Safi. [Deux femmes et un enfant emportés par les crues à Safi, Bladi.net, 29/9/2012]

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​

Salvador è la capitale dello stato brasiliano di Bahia (citato anche nel messaggio successivo, dell'8 dicembre, come vedremo).

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La città (il cui nome completo è São Salvador da Bahia de Todos os Santos) sorge nella Baia di Tutti i Santi.

 

​

Sono stati pubblicati studi scientifici sul rischio di catastrofi naturali in quella baia: J. A. Saraiva Peixoto, Bahia de Todos os Santos: Vulnerabilidades e Ameaças, Universidade Federal da Bahia, Salvador, Bahia, 2008.

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​

Nell'aprile 2009, nello stato di Bahia, 3400 persone dovettero abbandonare le proprie case per un'alluvione [Brazil floods leave 33K homeless, 3 dead, Usa Today, 23/4/2009].

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​

Nell'aprile 2010, due bambini morirono in una frana causata dalla pioggia a Salvador [Duas crianças morrem em desabamento causado pela chuva em Salvador, Globo.com, 14/4/2010]

​

​

Nel novembre 2011, la pioggia provocò una frana nel centro di Salvador [Chuva forte provoca desabamento no Centro Histórico de Salvador, Globo.com, 9/11/2011]. 

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8 dicembre 2012, messaggio 3747:

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Kampala berrà il calice amaro del dolore e un fatto simile accadrà nella Bahia. Soffro per quello che vi aspetta. Non sono venuta dal cielo per scherzo.

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​

Kampala è la capitale dell'Uganda. 

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Nel 2010, le Nazioni Unite, nell'ambito dello United Nations Human Settlements Programme, hanno inserito Kampala in uno studio sulle città maggiormente esposte "agli eventi climatici estremi come alluvioni, bufere e frane" [Climate change assessment for Kampala, Uganda: A summary, United Nations Human Settlements Programme, 2010, p. 3].

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​

Sul sito Reliefweb, gestito dall'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA), si leggeva nel 2010:

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Migliaia di residenti a Bwaise e Kalerwe, sobborghi di Kampala, sono stati sfollati ieri a causa delle forti piogge notturne che hanno provocato inondazioni. [Uganda: Floods overwhelm City suburbs, Reliefweb, 12/2/2010]

​

 

Gravi alluvioni a Kampala anche l'anno prima della "profezia" di Pedro Regis [Boy dies in Kampala floods, NewVision, 28/11/2011].

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11 dicembre 2012, messaggio 3748:

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Quelli che stanno a Poltava chiederanno aiuto e un evento simile accadrà a Entre Rios.

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Il riferimento alla città ucraina di Poltava può essere compreso tenendo conto del contesto, cioè di questo messaggio e del successivo.

 

 

Ricordiamo che il messaggio successivo è il 3749 del 13 dicembre 2012, in cui viene menzionata l'altra città ucraina di Donetsk, dove, come abbiamo visto, tra il 1998 e il 2011 si erano registrati ben 8 gravissimi incidenti minerari.

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Ebbene, a Poltava sorge una grande miniera di magnetite nella quale, nel 2010, iniziò una serie di scioperi dovuti al fatto che la proprietà, secondo i sindacati, sfruttava i minatori e li esponeva a "gravi pericoli" [Poltava miners’ strike, The Commune, 10/8/2010]. 

​

​

La provincia argentina di Entre Ríos è particolarmente ricca di miniere: "I giacimenti della provincia di Entre Ríos e le sue riserve sono i più abbondanti e importanti dell'Argentina e della regione (Brasile meridionale, Uruguay e Paraguay)" [Economía de Entre Ríos. II Sector de Minería, Economía de Entre Ríos, Turismoentrerios.com].

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Al contempo, è una zona gravemente esposta al rischio di inondazioni.

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Nell'aprile 2003 ci furono decine di migliaia di sfollati tra la provincia di Santa Fe e quella di Entre Ríos [50.000 evacuados por las inundaciones en la provincias argentinas de Santa Fe y Entre Ríos, El País, 30/4/2003].

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Alla fine di marzo del 2007, a causa di nuove alluvioni, "nella provincia di Entre Ríos il picco di evacuati è arrivato a 18.000 persone delle città di Paraná, Gualeguay, Gualenguaychu e Paranacito" [OPS: Informe de inundaciones en Argentina, 30 de abril de 2007 - Informe Final, Reliefweb, 30/4/2007]

 

 

Nel novembre 2009 "nella provincia di Entre Ríos -la più colpita dalle precipitazioni - circa 5.000 persone hanno dovuto essere evacuate, secondo la Protezione Civile" [Gran parte del Cono Sur bajo el agua, BBC Mundo, 25/11/2009].

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15 dicembre 2012, messaggio 3750:

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Barranca e Paranà vivranno momenti di grandi sofferenze. Inginocchiatevi in preghiera.

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Paraná non è altro che il capoluogo della provincia di Entre Ríos e quindi rimandiamo a quanto abbiamo appena esposto.

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Barranca è una città peruviana (capoluogo dell'omonima provincia) annualmente esposta al pericolo di inondazioni, come risulta da questo documento che contiene il Piano di prevenzione 2012 del Ministero dell'Agricoltura del Perù. 

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18 dicembre 2012, messaggio 3752:

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Espinar berrà il calice amaro del dolore e i miei poveri figli porteranno una croce pesante. Soffro per quello che vi aspetta.

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Espinar è una città peruviana (capoluogo dell'omonima provincia).

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In un documento emanato dal PREDES (centro peruviano di studio e prevenzione dei disastri) si legge: 

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I principali eventi di cedimento che si verificano nella provincia di Espinar sono: cadute di massi, reptazione del suolo, frane, processi erosivi delle sponde e dei pendii dei fiumi, nonché smottamenti e inondazioni. [Plan de Operaciones de Emergencia de la Provincia de Espinar ante sismos, deslizamientos, huaycos y otros peligros, Comité Provincial de Defensa Civil de Espinar e Centro de Estudios y Prevención de Desastres - PREDES, ottobre 2010, p. 9]

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Come volevasi dimostrare (da segnalare incidentalmente l'ultima sciagura predetta in quel mese, il giorno 22, quando, nel messaggio 3753, si legge che "la Terra della Santa Croce (Brasile) sarà colpita": poiché Terra di Santa Croce è l'antico nome del Brasile, siamo in questo caso di fronte a un'altra tipologia di "profezia", ancor più generica.  

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È interessante notare come Regis, che dà messaggi dal 1987, abbia iniziato a comunicare questa tipologia di predizioni solo nel 2005, cioè dopo che la diffusione di Internet ha permesso di essere aggiornati, compiendo le opportune ricerche, su ciò che accade in ogni angolo del pianeta. 

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Pedro Regis ha davvero predetto le dimissioni di Benedetto XVI?

 

Ratzinger e Bergoglio.webp

Un cordiale incontro tra papa Francesco e il papa emerito Benedetto XVI. 

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Il 10 marzo 2013 Pedro Regis pubblica la pagina Renúncia do Papa Bento XVI e as profecias de Nossa Senhora em Anguera, in cui sostiene che le dimissioni di papa Benedetto XVI (divenute operative il precedente 28 febbraio) fossero state predette nei messaggi della Madonna di Anguera.

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 Il messaggio-chiave sarebbe il numero 2497 del 19 marzo 2005:

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Un regno diviso e una sedia vuota. L'esistenza di due re diffonderà grande confusione nel mondo...
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La procedura per sostenere la tesi dell'avveramento è classica: forzare a posteriori il significato di alcuni messaggi (in realtà, non ci sono stati due papi divisi e contrapposti in carica), scartando quelli che eventualmente contraddicono la "profezia".

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Ad esempio, non viene citato il messaggio 2501, dato solo una settimana dopo quello appena citato (il 26 marzo 2005):  "Il re lascerà la sua casa in fretta, ma dovrà passare attraverso il sangue che scorre nel suo palazzo". Messaggio che, palesemente, non si adatta alla situazione.

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Non viene citato il messaggio 2502, anche questo di pochi giorni successivo (29 marzo 2005), in cui è scritto: "Arriverà il giorno in cui un re lascerà la sua casa e si stabilirà in un altro paese". Papa Ratzinger, dopo le dimissioni, è rimasto in Vaticano (nel monastero Mater Ecclesiae). 

 

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D'altro canto, il messaggio 3098 del 23 dicembre 2008 ("Arriverà il giorno in cui ci saranno due troni, ma solo su di uno siederà il vero successore di Pietro") conferma nella maniera più palese che, come è peraltro noto [cfr. S. Gaeta, La profezia dei due papi, Piemme, 2018], i messaggi di Regis sui due papi sono affini a quelli della tedesca Katharina Emmerick, risalenti al 1820 e a noi pervenuti tramite le trascrizioni del poeta Clemens Brentano, pubblicate solo dopo la morte della donna. 

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Da notare che Pedro iniziò a dare i messaggi sul "re" allontanato dal trono e sul falso "re" solo nel marzo 2005, cioè pochi mesi dopo che, nell'ottobre 2004, Katharina Emmerick era stata beatificata (a seguito della riapertura di un processo originariamente iniziato nella seconda metà dell'Ottocento e poi arenatosi), e quindi si era parlato abbondantemente di lei nei mass-media cattolici.

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Katharina affermava di aver visto, di notte, immagini del passato, del presente e del futuro e due papi, uno vero e l'altro falso:

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Ho veduto un quadro meraviglioso di due chiese e di due papi [...]. 
Vidi il Papa attuale [Pio VII], e come sotto di lui sorgesse in Roma un'altra oscura chiesa. [...] Non vidi in questa chiesa alcun altare [...]. Vidi pure quanto riuscirebbero cattive le conseguenze di questa pseudo-chiesa. [...] Vidi di nuovo come la chiesa di S. Pietro dovesse venir distrutta con piano ben concepito e maturato dalle sétte segrete... [Karl Erhard Schmöger, Vita della serva di Dio Anna Caterina Emmerich, vol. 2, Marietti, 1871, p. 550]

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Per capire di cosa sta parlando Katharina bisogna tener presente che i cronisti e gli storiografi cattolici della sua epoca scrivevano che la massoneria si era infiltrata nella Chiesa, ad opera di Napoleone, che voleva dividerla e asservirla: 

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Napoleone non voleva de' martiri, voleva degli apostati [...]. Egli proseguiva ad ingannare il volgo degli alti e bassi sciocchi, intitolandosi il figlio primogenito della Chiesa, il protettore della religione, il discendente di Costantino e Carlo Magno! Quindi s'invitano alla corte di Parigi Cardinali, Vescovi, uomini dotti ed ecclesiastici d'ogni genere e specie, per far da corona al nuovo papa, al nuovo Dio, Napoleone. [...] Crollarono molte colonne del sacro tempio, vacillarono altre, tremarono tutte sconvolte [...]. Un esercito di sacerdoti si pose a corteggiare Napoleone, a blandirlo [...].
Al principio del 1810 gli uffici tutti ecclesiastici furono chiusi in Roma, e trasportati a Parigi con tutti gli archivî, gli adornamenti pontificali, e fino il sacro Anello piscatorio fu involato da mano profana... [P. B. N. B. (Padre Bernardino Negroni Bolognese), Dell'ultima persecuzione della Chiesa e della fine del mondo, vol. 3, Stabilimento Tip. del Metauro, 1861, pp. 271-273]

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Pio VII fu confinato da Napoleone nel palazzo vescovile di Savona e poi a Fontainebleu (rimase di fatto prigioniero per cinque anni) e lo stesso Napoleone impose "il terribile e scismatico giuramento al clero" [ivi, p. 274].

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Si era quindi corso il rischio che si creassero due chiese. Katharina riferiva le su citate visioni pochi anni dopo, quando l'imperatore era ormai caduto. Per gli storici della Chiesa, le forze avverse, anche interne, continuavano però ad essere vitali (si veda il volume 4 del già citato Dell'ultima persecuzione della Chiesa).

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Com'è chiaro, Pedro Regis non ha affatto predetto il ritiro di Benedetto XVI, al contrario di ciò che egli va asserendo.

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Pedro Regis ha davvero predetto l'elezione di papa Francesco?

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Leggiamo un brano di un'intervista a Pedro Regis realizzata da don Leonardo Maria Pompei il 30 agosto 2014 (si tenga a mente la data, perché è importante) [DL= don Leonardo; P= Pedro]:

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DL: Ecco un messaggio che non si capisce bene. Addirittura il traduttore non capisce cosa mette.​
Messaggio n. 2.505 del 04/04/2005
‘’Cari figli, pregate con il cuore e non allontanatevi dalla verità. Arriverà il giorno in cui ci sarà disprezzo nella casa di Dio e ciò che è sacro sarà gettato fuori. Un xino sarà sul trono contrastando molti, ma Dio è il Signore della Verità. Ciò che vi dico adesso non potete comprenderlo, ma un giorno vi sarà rivelato e tutto sarà chiaro per voi. Lo specchio: ecco il mistero. […]”​
P: In questo messaggio viene profetizzata la venuta di un papa gesuita perché xino se letto allo specchio, al contrario, si legge onix che significa pietra nera.
DL: Ho capito benissimo io! Xino è il contrario di onix che è una pietra nera. Il papa nero…
P: Il superiore dei gesuiti viene chiamato papa nero…
DL: Certo!
P: E si veste di nero. Il messaggio sta profetizzando che verrà un papa gesuita… [Don Leonardo Maria Pompei, Le apparizioni mariane di Anguera: intervista a Pedro Regis, "Cristianesimo Cattolico", 17/10/2014]

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A voler essere precisi, l'onice in senso stretto (quella silicea) è nera con striature bianche (che vengono in genere cancellate con appositi procedimenti artificiali). L'onice calcarea può invece avere colori e striature variegate.

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Quindi, ricapitolando, Pedro Regis afferma che la Madonna di Anguera, il 4 aprile 2005 (nei giorni tra la morte di Giovanni Paolo II e l’inizio del conclave che avrebbe eletto Benedetto XVI), avesse profetizzato l’elezione di un papa gesuita. Stranamente, la profezia si sarebbe però realizzata non in quel conclave ma nel successivo, del 2013, con l’elezione di papa Francesco.

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In questo video, trasmesso in diretta da Pedro Regis sul proprio profilo Facebook il 5 luglio 2017, egli asserisce, a proposito del conclave del 2013,  quanto riportato nella traduzione e trascrizione che seguono: 

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[6:58] Una settimana prima del conclave che ha eletto Francesco, io ero ad Aracaju, nella fattoria del professor Murilo. [...] Ho detto lì, alla fattoria, a circa 300 o, non so, 400 persone che c'erano, non ricordo il numero... ho detto: "Guardate, non sorprendetevi se eleggono, se ci mettono un papa gesuita" [07:34]. 
[Eu estava, uma semana antes do conclave do papa Francisco, que elegeu o Francisco... eu estava em Aracaju, na chácara do professor Murilo. [...] Eu disse lá na chácara para umas 300 ou sei lá 400 pessoas que estavam lá, não lembro bem a quantidade... eu dizia, "Olha, não se assustem se elegerem, se colocarem lá um papa jesuíta".]

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Anche se non ci sono assolutamente prove, prendiamo per buone le su riportate affermazioni di Pedro.

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Ebbene, che venisse eletto il cardinal Bergoglio era certamente una possibilità esistente, per il semplice fatto che, nel conclave di otto anni prima, era arrivato secondo (e il cardinal Carlo Maria Martini terzo: si vedano le indiscrezioni riportate da due portali brasiliani: Cardeal Bergoglio foi o segundo mais votado na escolha do papa, 23/9/2005, UOL;  O conclave que elegeu o Papa Bento XVI, Gazeta do Povo, 16/5/2006).

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"Non sorprendetevi se..." non è una profezia. È una frase che non impegna.

Se va bene, si fa bella figura come "profeta". Se va male, non se ne ricava nessun danno.

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Se avesse avuto una profezia da comunicare per il conclave del 2013, Pedro Regis l'avrebbe scritta in qualche forma e in qualche modo (anche allusivamente) sul suo sito o su Facebook. Appigliandosi, invece, a questa "autotestimonianza", Pedro Regis ammette implicitamente di non averlo fatto.  

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Dopo, Pedro aggiunge nel video:

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[7:35] Ho spiegato tutto dalla A alla Z. [...] Ho spiegato che lo xino della profezia di Anguera è il papa gesuita. Pertanto, lo xino della profezia del giorno 4 - ecco qui, guardate - 4 aprile del 2005, è papa Francesco. La Madonna disse che lo xino è un papa gesuita, sarebbe stato sul trono contrariando molti e che in quest'epoca il sacro sarebbe stato gettato fuori, che ci sarebbe stata molta confusione nella Chiesa. L'ha detto la Madonna, nel 2005. Che cosa volete che faccia io? Che nasconda il messaggio? Che non dica alle persone quello che la Madonna ha detto? Non posso, va bene? "Ah, Pedro, non hai paura delle persecuzioni?". Non ho paura di niente. Non ho paura di niente e di nessuno. [8:38]
[Expliquei do A ao Z.​ [...] Eu expliquei, o xino da profecia de Anguera é o papa jesuíta. Portanto, o xino da profecia do dia 4 - está aqui, olha - 4 de abril de 2005, é o papa Francisco. Nossa Senhora disse que um xino seja um papa jesuíta, estaria no trono, contrariando a muitos, e que nessa época o sagrado seria lançado fora, que haveria muita confusão na igreja. Foi Nossa Senhora que disse, em 2005. Aí você quer que eu faça o quê? Que eu esconda a mensagem? Que eu não diga para as pessoas o que Nossa Senhora disse? Não posso, entende? "Ah Pedro, você não tem medo de perseguição?" Eu não tenho medo de nada.  Não tenho medo de nada e de ninguém.]

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Come si vede è un attacco nei confronti di papa Francesco. Ma i conti non tornano, visto che, nel 2013, nei mesi successivi all'elezione di papa Francesco, Pedro si esprimeva in termini ben diversi.

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Dopo l'elezione di papa Ratzinger, la presunta Madonna di Anguera aveva detto (messaggio del 24 giugno 2005): "È bene pregare per Papa Benedetto XVI. La pietra della pietra [l'unità della Chiesa, MC] sarà spezzata". Allo stesso modo, dopo l'elezione di papa Bergoglio, nel messaggio dell'8 giugno 2013, dice: "Pregate per Papa Francesco. La Chiesa cammina verso un futuro doloroso". 

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Sul proprio profilo Facebook, ancora fino al settembre 2013, Pedro sosteneva e perfino difendeva papa Francesco.

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Il post dell'11 settembre 2013 è scherzoso, ma è comunque di sostegno e apparente simpatia verso papa Francesco. Si tratta di un meme in cui si vede Francesco dire in portoghese: "Gesù ci offre qualcosa di molto superiore alla Coppa del Mondo".

Il testo di Pedro dice: "Se sei d'accordo con questa verità detta da papa Francesco, metti mi piace e condividi. Abbi fede."

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Immagine 2022-04-22 195352.jpg

 

 

Il 14 settembre 2013 Pedro difende, da posizioni conservatrici, papa Francesco rilanciando una notizia dal titolo "Papa Francesco non sta considerando di porre fine al celibato sacerdotale" e commentando: "La notizia ha fatto il giro del mondo, ma è stato tutto un malinteso".

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Il 21 settembre 2013, Pedro rilancia un'intervista di papa Francesco:

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Immagine 2022-04-22 155313.jpg

 

 

​Sembra necessario quindi dedurre che il messaggio dello xino sia una "profezia" fallita, ma poi riciclata: un messaggio creato da Pedro Regis nel 2005 per dargli un significato diverso da quello poi da lui stesso attribuitogli nel 2014. O, più probabilmente, un messaggio originariamente creato perché fosse riferito ad un altro gesuita.

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Chi?

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Bisogna tenere presente che, se qualcuno vuole accreditarsi come profeta, deve fare, sistematicamente, una cosa che la gente, normalmente, non fa: guardare alla situazione presente e azzardare quante più previsioni possibile su ciò che ha qualche effettiva probabilità di accadere, stando però attento a non legarsi le mani con dettagli troppo precisi.

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Se la previsione si rivela azzeccata, vedrà aumentare la propria fama. Se invece essa non si concretizza, le persone che lo seguono avranno difficoltà a rendersene conto, sia per la vaghezza o cripticità della previsione, sia perché essi costituiscono, per definizione, un pubblico autoselezionato e ben disposto verso di lui.

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Ebbene, ritorniamo al 2005. Ricostruendo il contesto in cui si svolse al conclave di quell'anno, il vaticanista José Manuel Vidal scrive:

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Nel conclave [...] del 2005 c'erano due figure indiscutibili: Ratzinger e Martini. Due grandi figure della Chiesa, amate e rispettate anche dagli avversari. Due "pesi massimi" che incarnavano perfettamente i due modelli e le due sensibilità ecclesiastiche: quella conservatrice e quella progressista. [José Manuel Vidal, Francisco. El Nuevo Juan XXIII, Desclée De Brouwer, p. 26, 2013]

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​

Il cardinal Carlo Maria Martini era tra i papabili del 2005.

Era gesuita.

Era progressista. Molto progressista. Al punto da scandalizzare interi settori della Chiesa.

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Il 3 aprile 2005, il giorno prima del messaggio di Pedro Regis sullo xino, così lo presentava la versione brasiliana del portale di news DW, in un articolo sui "papabili":

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Carlo Maria Martini (15.02.1927), Italia
Arcivescovo emerito di Milano, si è ritirato nel 2002 per dedicarsi allo studio dei testi biblici. Considerato un riformista, difende la contraccezione e l'ordinazione delle donne. ["Papáveis" de olho no trono de São Pedro, DW Brasil, 3/4/2005]

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​Esattamente il tipo di papa che, se fosse stato eletto, avrebbe sconcertato molti cattolici. 

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Ciò che più conta, comunque, è che i comportamenti contraddittori di Pedro inducono a ritenere che l’identificazione di papa Francesco con il papa xino sia avvenuta solo in un secondo momento, al contrario di quanto Pedro afferma. Verosimilmente, sono quindi state le contestazioni poi nate in alcuni settori cattolici, che hanno giudicato papa Francesco troppo riformista, a suggerire a Pedro l'idea di attribuire, a posteriori, quella vecchia profezia allo stesso Francesco.

A riciclarla, in sostanza.

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È da notare anche che alla fine del 2017 Pedro Regis ha presentato posizioni più ambigue e contraddittorie su papa Francesco.

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L'11 novembre 2017, infatti, il giorno dopo una convocazione da parte del suo arcivescovo, egli dichiara che "non esiste nessun messaggio in cui la Madonna parla male del papa" [03:28]. Ma era lo stesso Pedro Regis, nella diretta del 5 luglio, a far coincidere il papato dello xino con una fase negativa nella storia della Chiesa. E anche in questo secondo video Pedro continua a dire che "lo xino è papa Francesco" [18:18]. 

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Inoltre, Pedro dice: "Le persone mi chiedono se questo papa è vero o falso" e lui risponde: "Questa domanda non deve essere fatta a me" [04:06]:

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Apparizioni, contrapposizioni e contraddizioni

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E siamo giunti, infine, ad uno snodo fondamentale. Se Anguera ha assunto, dopo i fatti documentati in questa pagina, la qualifica di "apparizione"  quanto meno ambigua nei confronti di papa Bergoglio, Medjugorje invece non ha mai messo in discussione quel pontefice, e ci sono messaggi di esplicito sostegno: "In modo particolare, cari figli in questo tempo pregate per il mio amatissimo Santo Padre, pregate per la sua missione, la missione della pace" (Ivan, 17 agosto 2014).

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​​​In sostanza, Anguera e Medjugorje hanno fatto leva su posizioni religiose differenti.

Ebbene, questa contrapposizione ha dato luogo ad una situazione davvero singolare.

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Le apparizioni di Pedro sono nate, nel 1987, in una chiara e inconfutabile imitazione di Medjugorje (Medjugorje ha anche la responsabilità di aver fatto proliferare tanti "veggenti").

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Già il titolo di Regina della Pace con cui la Madonna gli si presenterebbe è un richiamo diretto a Medjugorje. Ma, al di là di questo, basti pensare a quella che è la formula conclusiva dei messaggi, sin dal 1989: "Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta" (con varianti come "Grazie di tutto" [la prima volta il 23 aprile 1988], "Grazie per ogni cosa [18 marzo 1989], "Grazie, grazie, grazie per tutto" [2 luglio 1988]), che richiama chiaramente il medjugorjano "Grazie per aver risposto alla mia chiamata" (attestato la prima volta il 13 agosto 1981).

Un messaggio molto accattivante dal punto di vista psicologico, non a caso il più celebre messaggio medjugorjano, e cioè "Se sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia" (attestato per la prima volta il 1° marzo 1982), si ritrova svariate volte ad Anguera, tale e quale (la prima volta il 2 luglio 1988). 

​​​Marco Corvaglia

​Certificato di anteriorità Copyright.eu ​n° IPSO20240217043759GYX​

Il Dicastero per la dottrina della fede ha confermato le principali sanzioni disciplinari nei confronti dell'ex parroco di Medjugorje, Jozo Zovko. 

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